Davide Piovan

Chi ti ha influenzato maggiormente nei tuoi studi e nella tua carriera? 

Negli studi ho seguito le mie passioni. Dopo aver scoperto quanto mi piacesse la Chimica Industriale, ho iniziato a frequentare nel 1993 il corso di Laurea in Chimica a Pavia. La mia prima esperienza lavorativa è stata in questa azienda, un mese prima di laurearmi, nel 2001, grazie al mio Professore di tesi, collega del Professor Maggi (ndr, Luigino Maggi), che cercava persone da inserire in laboratorio. Quindi, direi che nella carriera la persona più influente è stata proprio il Professore, che mi ha insegnato l’umiltà del lavoro.

Come sei diventato Responsabile Acquisti?

Ho avuto un percorso di studi abbastanza lineare: ho studiato in un Istituto Tecnico prima della Laurea. Qui in LabAnalysis sono entrato come operatore nell’area gascromatografia, poi nell’area HL e, solo in seguito, come Responsabile dell’area Preparativa Campioni (PRC) per qualche anno. Con il passare del tempo, il mio lavoro ha integrato e si è focalizzato più sull’area Acquisti. Oggi, gestisco anche la logistica di magazzino ed altre attività per cui mi interfaccio con le altre sedi sparse per l’Italia.

Negli anni, incontrando vecchi compagni della scuola media che ottenevano buoni voti, ho trovato interessante notare alcune discrepanze inaspettate. La mia ipotesi è che a volte si confonda la capacità di apprendere, intesa come memorizzazione di concetti, con la capacità di elaborarli autonomamente. Nella fase giovanile questo viene mascherato, ma a un certo punto, oltre alla memoria, è necessaria la capacità di elaborazione.

Quali sono le caratteristiche essenziali che cerchi nelle persone da inserire in un team?

Non guardo tanto cosa è successo prima dell’assunzione. Cerco persone che caratterialmente e strutturalmente siano predisposte ad essere formate. La vera domanda è “Quanto tempo ci vuole a capire che tipo di persona hai davanti?”. Di solito ci sono due o tre giorni di prova alla fine dei quali devo scegliere quale persona sia migliore, ma per me è molto difficile. Preferirei avere a che fare con una sola persona per più settimane, perché in poco tempo è difficile capirne la predisposizione, ma per me è necessario. Ci sono lavori che potrebbero essere ripetitivi, altri che richiedono capacità di organizzazione. Per questo, serve che la persona sia flessibile e non troppo radicale nell’affidarsi a preconcetti, che possono essere svantaggiosi nello svolgere il lavoro. È importante che la persona capisca che il lavoro è nobile, ovvero è appagante in quanto tale, e che l’umiltà serve a imparare. È mio compito fare attenzione alle persone con cui scelgo di lavorare, tenendo conto che il fine comune è essere utili all’azienda.

Che cosa ti piace del tuo lavoro in LabAnalysis?

È un’azienda difficile, nel senso che i ritmi sono molto veloci. Non credo sia un’azienda per tutti: è attiva e in crescita, ma è anche un’azienda che motiva i propri lavoratori. Mi piace sapere, infatti, che nel mio piccolo contribuisco al benessere dell’azienda e che ognuno qui possa dare il proprio contributo attivo, con il buon esempio o portando valore aggiunto. Non siamo solo numeri!

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