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Microplastiche in acqua: pubblicata la Decisione Delegata di adozione della metodologia

È di recente pubblicazione la Decisione Delegata della Commissione “che integra la direttiva (UE) 2020/2184 del Parlamento europeo e del consiglio stabilendo una metodologia per misurare le microplastiche nelle acque destinate al consumo umano”.

Il tema delle microplastiche è sempre più attuale, grazie alla crescente sensibilità verso la tutela dell’ambiente e la protezione delle risorse che questo ci offre. Ma non solo.

Anche l'impatto potenziale dell'ingestione sulla salute umana è fonte di preoccupazione. Allo stato attuale – e come esplicitato nei considerando della Decisione Delegata – “i dati attualmente disponibili offrono prove scientifiche conclusive limitate circa gli effetti negativi delle microplastiche sulla salute umana, e ciò a causa dei notevoli limiti delle informazioni disponibili sugli effetti biologici delle microplastiche e sull'esposizione alle stesse”.

Ma deve essere fatta una doverosa considerazione: questa evoluzione era assolutamente attesa ed anticipata.

È proprio la Direttiva (UE) 2020/2184, concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano, che ne anticipa la stesura. Si riporta infatti, nell’articolo 13, l’intento di creare ed adottare atti delegati proprio per fornire una metodologia di misura delle microplastiche, con lo scopo ultimo di avere una base analitica uniforme e riconosciuta per una possibile inclusione in un “elenco di controllo” riguardante sostanze o composti che destano preoccupazioni per la salute presso l’opinione pubblica o la comunità scientifica.

Ma qual è la definizione di microplastica in questa Decisione Delegata?

Fra le definizioni, si indica che, come “microplastica", deve essere inteso un piccolo oggetto distinto, allo stato solido, insolubile in acqua e composto parzialmente o interamente da polimeri sintetici o da polimeri naturali modificati chimicamente.

Vengono inoltre definiti dei requisiti dimensionali che vanno ad individuare:

  • Particella di microplastica: microplastica di dimensioni uguali o inferiori a 5 mm e il cui rapporto lunghezza/larghezza è uguale o inferiore a 3
  • Fibra di microplastica: microplastica di lunghezza uguale o inferiore a 15 mm e il cui rapporto lunghezza/larghezza è superiore a 3

Interessante è il confronto con il recente Regolamento (UE) 2023/2055, che costituisce 75mo emendamento del Regolamento (CE) 1907/2006 (Reg. REACH) per quanto riguarda le microplastiche di polimeri sintetici.

Per quanto lo scopo e l’ambito di applicazione di queste due fonti normative siano dissimili, si può osservare che i criteri indicati per la definizione di fibra sono sovrapponibili, mentre le indicazioni dimensionali per le particelle differiscono. Il testo del Regolamento, infatti, pone la condizione in cui “tutte le dimensioni delle particelle sono uguali o inferiori a 5mm” senza vincoli di rapporto lunghezza/larghezza.

Di impatto è la classificazione dei polimeri fornita dalla Decisione Delegata:

  • Microplastica identificata come polimero prioritario
  • Microplastica identificata come polimero sintetico o polimero naturale modificato chimicamente che non figura nell'elenco dei polimeri prioritari
  • Altro (ad esempio minerali, polimeri naturali, altro) o non identificata

Dove, nell’elenco dei polimeri prioritari, figurano:

  • polietilene (PE)
  • polipropilene (PP)
  • polietilene tereftalato (PET)
  • polistirene (PS)
  • polivinilcloruro (PVC)
  • poliammide (PA)
  • poliuretano (PU)
  • polimetilmetacrilato (PMMA)
  • politetrafluoroetilene (PTFE)
  • policarbonato (PC)

Di particolare rilievo è anche, per le particelle, il concetto di "diametro sferico equivalente", definito come il diametro di un cerchio avente la stessa superficie della proiezione bidimensionale delle immagini ottiche o chimiche iperspettrali della particella. È proprio il diametro sferico equivalente a costituire la chiave per la classificazione dimensionale delle particelle, che devono essere raggruppate secondo le seguenti indicazioni:

  • 20 ≤ diametro sferico equivalente < 50 μm
  • 50 ≤ diametro sferico equivalente < 100 μm
  • 100 ≤ diametro sferico equivalente < 300 μm
  • 300 ≤ diametro sferico equivalente < 1 000 μm
  • 1 000 ≤ diametro sferico equivalente < 5 000 μm

Nella valutazione delle fibre, invece, si richiama il concetto di "dimensioni della fibra di microplastica", equivalente al valore medio della larghezza proiettata della fibra microplastica.

La metodologia per misurare le microplastiche nelle acque destinate al consumo umano è limitata alle particelle di dimensioni comprese tra i 20 µm e i 5 mm e alle fibre di lunghezza compresa tra i 20 µm e i 15 mm, con una espressione degli esiti in funzione di:

  • Concentrazione di microplastiche espressa come il numero di microplastiche per metro cubo di acqua
  • Classificazione dei polimeri
  • Caratteristiche dimensionali
  • Indicazioni morfologiche in funzione delle definizioni di particella/fibra

Da un punto di vista analitico, la metodologia proposta sfrutta sia step di filtrazione con membrane di data porosità che iter strumentali idonei alla specifica valutazione delle caratteristiche di interesse.

I Laboratori del Gruppo LabAnalysis, grazie alla strumentazione all’avanguardia e alle specifiche competenze acquisite, possono fornire supporto sia nell’esecuzione dei test analitici che nell’interpretazione del quadro normativo vigente ed in via di evoluzione.

Per maggiori informazioni contattare
info@labanalysis.it